Editoriale

Una buona annata

L. Monge

JAMD 2019;22(3):88-89

Review

Nutraceutici, integratori e probiotici nel paziente con diabete tipo 2. Quali evidenze?

A. Da Porto, D. Albini, V. Fagotto, G. Colussi, A. Cavarape, L Sechi

JAMD 2019;22(3):90-98

La nutraceutica (crasi di “nutrizione” e “farmaceutica”) è un termine coniato dal Dr. Stephen De Felice nel 1989 e si riferisce allo studio di alimenti con funzione benefica sulla salute dell’uomo. Un nutraceutico è, quindi, un alimento che associa componenti nutrizionali selezionati per caratteristiche, come l’alta digeribilità e l’ipoallergenicità, alle proprietà curative di principi attivi naturali. Non è raro che i termini “alimento funzionale” e “nutraceutico” siano erroneamente utilizzati come sinonimi in primis quindi facciamo chiarezza sulle differenze tra i due. La European Commission Concerted Action on Functional Food Science (FUFOSE) definisce un “alimento funzionale” quello il cui effetto positivo su una o più funzioni dell’organismo è tale da essere rilevante per il miglioramento dello stato di salute e/o nella riduzione del rischio di malattia, indipendentemente dal suo effetto nutrizionale; esso, inoltre, deve poter esercitare i suoi effetti per le quantità normalmente consumate con la dieta. Diversamente, il “nutraceutico” è una vera e propria preparazione farmaceutica con principi attivi presenti naturalmente negli alimenti ma estratti, purificati, concentrati e assunti in dose farmacologica. In questa trattazione ci concentreremo solo sulle evidenze disponibili in letteratura sull’utilizzo dei nutraceutici nella prevenzione e nella cura del diabete mellito di tipo 2.

PAROLE CHIAVE nutraceutici; integratori alimentari; probiotici; diabete.

Survey

I diabetologi italiani e le vaccinazioni anti-influenzale e anti-difterite-tetano-pertosse nei soggetti con diabete mellito: la survey di AMD

R. Candido, A. Aglialoro, A. Botta, P. Di Bartolo, R. Fornengo, A. Gigante, A. Lo Presti, D. Mannino, E. Rossi, G. Sartore, F. Tuccinardi, A. Chiavetta, G. Perrone, G. Stagno

JAMD 2019;22(3):99-107

Il diabete mellito si associa ad un’aumentata incidenza di alcune infezioni e ad una maggiore severità e/o frequenza di complicanze correlate a tali patologie.L’influenza rientra, a pieno titolo, nel ventaglio di patologie infettive verso cui il paziente diabetico risulta maggiormente suscettibile in termini sia di incidenza che di severità di decorso clinico. Per tali motivi il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19 prevede un’offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-influenzale per il paziente diabetico. In aggiunta, tra le vaccinazioni raccomandate dal Piano nel soggetto adulto, compresa la persona con diabete, è inclusa anche quella verso difterite-tetano-pertosse, con richiamo decennale, anche questa da offrire in maniera attiva. Per conoscere quale sia la percezione dei diabetologi italiani sul ruolo e sull’importanza attribuita alle vaccinazioni anti-influenzale e anti-difterite-tetano-pertosse, AMD ha promosso una survey online. I partecipanti hanno sostenuto di essere consci dell’importanza dell’effettuare e raccomandare la vaccinazione anti-influenzale, mentre più bassa è risultata la consapevolezza sull’utilità di eseguire e suggerire il richiamo decennale contro difterite-tetano-pertosse.

I diabetologi attribuiscono alla resistenza dei pazienti ed al mancato interesse degli stessi verso tali vaccinazioni, la motivazione principale per la quale non sono soliti raccomandarle, anche se riconoscono di avere poca conoscenza sul richiamo della vaccinazione anti-difterite-tetano-pertosse.

Molto bassa risulta, dalla survey, la percentuale degli assistiti con diabete che chiedono consigli su tali vaccinazioni e inadeguata si è dimostrata la conoscenza, da parte dei diabetologi, delle raccomandazioni del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e della necessità di promuovere attivamente le vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale approvato dal Ministero della Salute. Questa indagine ha permesso di evidenziare l’opinione, di una parte significativa della realtà diabetologica italiana, su alcuni aspetti chiave della terapia vaccinale del paziente diabetico, consentendo di raccogliere informazioni importanti per aprire un dibattito, conoscere punti di forza e di debolezza in relazione a quanto riportato in letteratura e mettere in atto attività formative e percorsi di cura sul tema.

PAROLE CHIAVE diabete mellito; vaccinazione anti-influenzale; vaccinazione anti-difterite-tetano-pertosse; survey.

Position Statement

Lo specialista diabetologo è il team leader naturale per la gestione dei pazienti diabetici con complicanze al piede. Position-statement del Gruppo di Studio Interassociativo SID-AMD Piede Diabetico

R. Anichini, E. Brocco, C.M. Caravaggi, R. Da Ros, L. Giurato, V. Izzo, M. Meloni, L. Uccioli a nome del Gruppo di Studio Interassociativo SIDAMD Piede Diabetico

JAMD 2019;22(3):108-123

La Sindrome del Piede Diabetico (DFS) è una patologia complessa che deve essere gestita da un Team Multidisciplinare (MDT). Per garantire un funzionamento ottimale del team è necessario identificare un Team Leader (TL) che cooperi con i componenti del MDT per la realizzazione di uno specifico Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) disegnato per la cura ottimale del paziente.

Il TL deve conoscere il diabete e la sua gestione, le complicanze e le co-morbilità ad esso correlate.Deve possedere una profonda conoscenza della neuropatia periferica e dell’arteriopatia, essere abile nel diagnosticare e trattare le infezioni al piede anche con un tempestivo approccio chirurgico, quando necessario.

In Italia dopo una prima fase pionieristica in cui i diabetologi hanno cominciato a prendersi carico non solo della gestione medica della DFS ma anche di quella chirurgica,per rispondere a necessità emergenti non adeguatamente soddisfatte, si è passati alla fase attuale in cui si è realizzata una rete di Unità Operative per il Piede Diabetico (DF) gestite da diabetologi.

L’Italia è una delle nazioni appartenenti alla Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD) che presenta il più basso indice di amputazione nei pazienti diabetici. A ciò può aver contribuito, oltre la speciale attenzione alla cura della malattia diabetica garantita dal nostro sistema sanitario nazionale, anche la competenza specifica raggiunta dai diabetologi coinvolti nella gestione del DF. La definizione di un “modello di cura orientato al paziente” e l’identificazione di uno specialista in cui le conoscenze mediche sono associate ad abilità chirurgiche adeguate a garantire un trattamento specifico e tempestivo, soprattutto in situazioni acute, hanno permesso di ottenere risultati significativi. In Italia negli ultimi anni sono stati sviluppati specifici corsi di addestramento e master universitari per preparare i diabetologi/endocrinologi e gli internisti che si occupano di diabete al ruolo di TL. Ciò ha permesso che la gestione del DF facesse riferimento a specifici percorsi, ruoli e procedure definite ed ottimizzate per il conseguimento dei miglioriobbiettivi di cura.

PAROLE CHIAVE diabete; piede diabetico; team multidisciplinare, team Leader.

Simposio diabete e gravidanza

Il diabete in gravidanza: un problema ancora aperto – Introduzione

G. Di Cianni

JAMD 2019;22(3):124-125

Lo screening e la diagnosi del diabete gestazionale

B. Pintaudi

JAMD 2019;22(3):126-132

È noto da diversi anni che l’iperglicemia che si sviluppa in gravidanza e che identifica quella condizione definita come diabete gestazionale è in grado di aumentare il rischio di esiti avversi materni e soprattutto neonatali. Il diabete gestazionale si associa inoltre ad un alto rischio metabolico e cardiovascolare sia per le madri affette che per i loro figli anche dopo la gravidanza. Tuttavia, il più controverso aspetto rimane ancora oggi la sua modalità di screening e di diagnosi. Vengono qui ripercorsi i più significativi passaggi storici relativi alle teorie che hanno definito nel tempo i criteri di screening e di diagnosi del diabete gestazionale, per poi passare ad una più attuale e probabilmente più stimolante visione di tali problematiche, considerandone i possibili scenari futuribili. Partendo dal primo tentativo di definizione dei criteri ad opera di O’Sullivan, poi perfezionato da Carpenter e Coustan, passando per le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità e dalle posizioni espresse dalle Workshop Conferences on Gestational Diabetes si è giunti nei primi anni 2000 allo studio HAPO (Hyperglycemia and Adverse Pregancy Outcome) dalla cui interpretazione sono stati definiti gli attuali criteri internazionalmente riconosciuti. In Italia esiste una Linea Guida ministeriale che raccomanda di eseguire uno screening basato su fattori di rischio e di sottoporre a test diagnostico solo le donne a rischio di sviluppare il diabete gestazionale. Vengono qui descritti alcuni studi Italiani che hanno esplorato a livello nazionale o su singola realtà regionale le criticità del recepimento e dell’applicazione delle di tale Linea Guida nazionale. Vengono infine discussi i filoni più moderni di ricerca in tale ambito, approfondendo il tema dei modelli predittivi per il rischio di diabete gestazionale, ed esplorando quell’area di studio che suggerisce di spostare il focus dall’identificazione della migliore strategia diagnostica del diabete gestazionale direttamente all’identificazione dei fattori di rischio per l’insorgenza di esiti avversi della gravidanza.

PAROLE CHIAVE diabete gestazionale; screening; diagnosi.

Diagnosticare il diabete gestazionale per prevenire il diabete tipo 2 e le malattie cardio-vascolari

C. Lencioni

JAMD 2019;22(3):133-139

Il Diabete Gestazionale (DG) definito come “un’intolleranza glucidica di ogni grado ad esordio o primo riconoscimento durante la gravidanza”(1) è una complicanza comune della gravidanza ed è strettamente correlato allo sviluppo di Diabete Mellito tipo 2 (DM2) nel corso della vita. La prevalenza del DG varia ampiamente nelle popolazioni studiate (1- 28%) a causa dei differenti criteri diagnostici utilizzati, con un trend in aumento negli ultimi anni, che riflette l’aumento l’incremento dell’obesità e del DM2 nella popolazione generale(1).

Il DG si associa ad un aumentato rischio di complicanze ostetriche legate per lo più all’eccesiva crescita fetale quali: la macrosomia (peso> 4500g), la distocia di spalla, i parti pretermine, e l’aumentato tasso di tagli cesarei(1).

Nonostante il ritorno alla normale tolleranza glucidica nell’immediato postparto, le donne sono ad incrementato rischio di sviluppare anomalie metaboliche; infatti l’American Hearth Association identifica il DG come un fattore di rischio per la malattia cardiovascolare (CVD)(2), sulla base dell’associazione tra DG e sviluppo di ipertensione arteriosa, dislipidemia, DM 2, disfunzione endoteliale e altri markers di rischio cardio-vascolare (CV).

Le donne con DG dovrebbero essere inserite in programmi di follow-up designati ad assicurare una sorveglianza continua e mirati a prevenire lo sviluppo di DM 2 e CVD.

Questa review ha l’obiettivo di analizzare i rapporti tra DG, DM2 e malattia CVD e le possibili strategie di prevenzione.

PAROLE CHIAVE diabete gestazionale; diabete mellito tipo 2; malattia cardiovascolare.

Diabete pregestazionale: programmazione della gravidanza. Quali strategie

E. Manicardi

JAMD 2019;22(3):140-145

Negli ultimi anni il numero di gravidanze in donne con diabete pre-gestazionale (soprattutto tipo 2) è in aumento. Numerosi studi hanno dimostrato che la gravidanza nelle donne con diabete pre-gestazionale è associata ad un’aumentata incidenza di complicanze materne e ad un aumentato rischio di mortalità neonatale e malformazioni congenite; tali rischi sono correlati al compenso glicemico ed alle terapie in atto al concepimento e durante l’embriogenesi. Queste gravidanze, pertanto, non dovrebbero mai essere casuali come invece spesso succede nei nostri ambulatori, ma devono essere programmate mediante percorsi di counselling pre-concezionale dedicato alle donne in età fertile, che inizino dalla pubertà, proseguano nell’adolescenza arrivando all’età adulta. Nel momento in cui si concretizzi il desiderio di gravidanza, la donna con diabete deve essere inserita in un percorso di programmazione multidisciplinare e strutturato. La programmazione della gravidanza deve portare la donna, prima del concepimento, ad una stabilizzazione delle complicanze, ottimizzazione della terapia in atto, delle competenze per la gestione della terapia e del controllo glicemico. Per ottenere questi risultati è necessario organizzare il lavoro del team diabetologico tenendo conto di tutti gli aspetti clinici e psico-sociali delle donne in età fertile seguite nei nostri servizi.

PAROLE CHIAVE diabete pre-gestazionale; gravidanza; counselling pre-concezionale; esiti materno fetali.

Applicazioni delle nuove tecnologie in gravidanza

I. Ragusa, A. Scatena

JAMD 2019;22(3):146-152

Le gravidanze complicate da diabete pre-gestazionale sono gravate da un maggiore tasso di malformazioni e di morbilità materno fetale. Numerosi trial clinici hanno dimostrato che una adeguata programmazione della gravidanza e un controllo glicemico ottimale sono fondamentali per ridurre il rischio di malformazioni fetali e per migliorare gli outcome materno-fetali. Nella pratica clinica, è spesso difficile raggiungere un compenso glicemico ottimale in gravidanza. Per questo, le nuove tecnologie per la cura del diabete (microinfusore per la somministrazione continua di insulina e/o monitoraggio in continuo della glicemia) trovano sempre più diffusione durante la pianificazione e gestione della gravidanza. In questo articolo valuteremo l’uso delle nuove tecnologie in gravidanza e i loro effetti sul compenso glicemico e sugli outcome materno-fetali.

PAROLE CHIAVE diabete in gravidanza; microinfusore per la somministrazione continua di insulina; monitoraggio in continuo della glicemia; efficacia; sicurezza.

Attività delle sezioni regionali

25° Congresso Regionale AMD-SID
25th AMD-SID Lombardia Regional Congress

Coccaglio (BS), 18-19 ottobre 2018

JAMD 2019;22(3):153-166


Le news di AMD

Newsletter Annali AMD n. 26
AMD Annals Newsletter n. 26

JAMD 2019;22(3):167-168

Gruppo Medicina di Genere – Gender Medicine Workgroup

G. Speroni

JAMD 2019;22(3):169-170

Annali Monografie

Monografie Annali AMD

L’archivio delle monografie degli Annali AMD.

Invia un articolo

Invia un articolo

Se vuoi sottoporre un tuo lavoro, clicca qui.