Smart, health city, spazio pubblico e diabete

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La prevenzione e la gestione delle Malattie Croniche non Trasmissibili (NCD) non può prescindere dalla qualità dello spazio di vita e non secondariamente dello spazio aperto, in particolare nei contesti urbani. Gli approfondimenti delle ricerche in diverse discipline possono essere tradotti in azioni che miglioreranno la salute a condizione di adottare un approccio olistico e transdisciplinare orientato alla salute e alla qualità percepita del vivere la città: dalla biologia alla medicina e assistenza socio-sanitaria, alla pianificazione dei trasporti, progettazione urbana, architettura del paesaggio, protezione dell’ambiente, progettazione degli spazi nella città e alla comunicazione multimediale.

Fondamentale è la condivisione della conoscenza nella prospettiva di modelli operativi per le città. Secondo tale indirizzo, l’articolo evidenzia le specificazioni del tema salute e città ormai consolidate, in prospettiva di benessere fisico, mentale e sociale, con particolare attenzione agli obiettivi della salute urbana per le NCD e il diabete, e alle iniziative che si prospettano a livello europeo e italiano.

Tema centrale è la città come luogo della prevenzione attraverso il miglioramento della camminabilità e della possibilità di effettuare esercizio fisico per diversi livelli di abilità connessi alla malattia cronica, individuando gli strumenti e processi per accrescere l’uso attivo dello spazio aperto urbano. Garantire confort, sicurezza, accessibilità – fisica e sociale – e usabilità – in base alle condizioni di salute fisica e psichica – degli spazi aperti richiede di ridefinire i criteri di progetto e le tecnologie per l’attrezzabilità, migliorare la gestione, sostenendo sia le amministrazioni che la capacità di inclusione sociale e innovazione delle comunità, dalle forme di partnership pubblico-privato ai patti per i beni comuni urbani.

PAROLE CHIAVE Città della salute, Spazio pubblico aperto, Attività fisica, Design di spazi e arredi.

Dall’Urban Health all’Urban Diabetes
La città “diabetogena”