La retinopatia diabetica è un importante complicanza del diabete. La sua prevalenza è del 30% e se non diagnosticata in tempo può causare un grave deficit visivo fino alla cecità. Lo screening sistematico consente la diagnosi della retinopatia nelle sue forme iniziali. La presa in carico di questi pazienti da parte dell’oftalmologo è importante per attuare uno stretto controllo avente lo scopo di prevenire o ritardare la cosiddetta retinopatia diabetica sight threatening ovvero a rischio per la vista. Importanti progressi tecnologici nella diagnostica per immagini nel corso del’ultimo decennio hanno migliorato la nostra comprensione e conoscenza della retinopatia diabetica, rendendo così l’imaging multimodale lo standard per la gestione di questa patologia. Le importanti innovazioni alle tradizionali tecniche di imaging come la retinografia digitale e i recenti progressi nella tomografia a luce coerente (OCT) fino all’utilizzo dell’angiografia OCT (OCT-A), hanno fornito ai medici oculisti nuove informazioni e maggiore efficienza nel follow-up della retinopatia.
Attualmente, le fundus camere digitali sono il principale strumento per eseguire lo screening della retinopatia. Inoltre, le tecnologie widefield forniscono immagini utili per il monitoraggio della retinopatia non proliferante lieve. Oltre al ruolo cruciale dell’OCT, l’OCT-A è una nuova tecnica di imaging non invasiva che consente di esplorare la vascolarizzazione retinica ed è essenziale per rilevare aree retiniche ischemiche nel monitoraggio della retinopatia diabetica non proliferante lieve.
PAROLE CHIAVE imaging multimodale; retinopatia diabetica lieve; biomarcatori della tomografia a coerenza ottica; angiografia OCT.