Frequentemente pazienti con diabete noto o non ancora diagnosticato debbono essere sottoposti ad un intervento chirurgico per complicanze correlate al diabete o per altre patologie.
Il diabete e, ancor più, l’iperglicemia in assenza di una diagnosi nota di diabete, rappresentano condizioni che complicano il percorso, le procedure e gli esiti del trattamento chirurgico comportando un allungamento della degenza media del 45% e un aumento della mortalità del 50% rispetto alla media, oltre ad una frequente aumentata incidenza di complicanze infettive, infarto del miocardio, insufficienza respiratoria, stroke, insufficienza renale acuta.
L’iperglicemia spesso non è adeguatamente corretta a causa di una scarsa sensibilità rispetto ai vantaggi che un adeguato controllo delle glicemie comporta sull’esito del trattamento chirurgico, della presenza di numerose priorità assistenziali e del timore dell’ipoglicemia, che costituisce una delle barriere principali al raggiungimento del target glicemico appropriato.
È indispensabile, pertanto, al fine di ridurre il rischio di esiti sfavorevoli, strutturare un percorso pre, intra e postoperatorio che permetta di effettuare un’attenta valutazione del compenso glicemico, delle complicanze e delle comorbilità del diabete e un’appropriata gestione terapeutica peri e postoperatoria.
Il Gruppo Diabete e Inpatient di AMD, prendendo spunto da quanto già prodotto nel 2014 in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia, ha elaborato, sulla base delle più recenti linee guida, raccomandazioni per la valutazione del paziente con diabete che deve essere sottoposto a un intervento chirurgico in elezione al fine di individuare lo specifico rischio anestesiologico, definire il piano di cura diabetologico ottimale, ridurre i rischi correlati all’intervento chirurgico e garantire la continuità assistenziale alla dimissione.
PAROLE CHIAVE diabete in ospedale; chirurgia elettiva; chirurgia in urgenza; percorso perioperatorio.