OBIETTIVO DELLO STUDIO Verificare l’evoluzione della qualità di cura nei pazienti con diabete tipo 2 (DM2) in Italia, in un’ottica di genere.
DISEGNO E METODI Per questa analisi sono stati utilizzati i dati degli Annali AMD riferiti ai pazienti con DM2 seguiti nelle strutture di diabetologia italiane nell’anno 2019, confrontando gli indicatori di qua[1]lità della cura fra i pazienti di sesso maschile e fem[1]minile e paragonandoli con quelli registrati nel 2016.
RISULTATI Sono stati valutati i dati di 304.561 uomini e 227.169 donne con DM2 seguiti da 282 servizi di diabetologia italiani nell’anno 2019.
Si conferma la prevalenza del sesso maschile ed un generale invecchiamento della popolazione. L’aumento della sopravvivenza prevale nelle donne, mentre il numero delle nuove diagnosi è cresciuto in entrambi i sessi.
Sono migliorati la maggior parte degli indicatori di processo, sempre a vantaggio del sesso maschile. Il monitoraggio dell’emoglobina glicata e della pressione arteriosa riguarda la quasi totalità dei pazienti; in una percentuale minore sono stati controllati il profilo lipidico e la funzione renale. Rimane stabile e bassa l’attività di screening del piede e si è ridotto lo screening per la retinopatia.
Gli indicatori predittivi del rischio cardiovascolare (CV) rimangono a sfavore del sesso femminile, in particolare le donne sono più obese, hanno un peggiore compenso del diabete, profilo lipidico e funzione renale. È rimasta stabile la percentuale di fumatori.
Il trattamento della glicemia e della dislipidemia non differiscono nei due sessi ed è aumentata significativamente l’adozione dei farmaci innovativi. L’intensità di cura per l’ipertensione è maggiore nelle donne. È emersa una generale riduzione della terapia con ACE-inibitori/sartanici nei pazienti con microalbuminuria.
Si conferma che non c’è un sotto-trattamento delle donne, nonostante gli esiti peggiori riguardo i fattori di rischio CV. Le complicanze micro e macroangiopatiche confermano differenze di genere, ma la qualità della registrazione dei dati sugli esiti finali è ancora modesta. Oltre il 30% dei pazienti ha un’età >75 anni, in maggioranza donne e una percentuale significativa, in entrambi i sessi, è in trattamento con farmaci che possono indurre ipoglicemia (segretagoghi/insulina).
Negli anni è migliorata la qualità di cura complessiva, in maniera simile nei due generi. Oltre il 60% dei pazienti presenta uno score Q >25, con un incremento di circa 10 punti percentuali rispetto al 2016.
CONCLUSIONI L’analisi dei dati del 2019 conferma un continuo miglioramento della qualità dell’assistenza diabetologica e livelli adeguati di cura complessiva. Il profilo di rischio CV permane sfavorevole per le donne. I pazienti anziani necessitano uno specifico adattamento e personalizzazione della cura.
PAROLE CHIAVE genere; DM2; indicatori AMD.