Come non sprecare: appropriatezza in medicina

0
Please log in or register to do it.

L’idea che promuove l’autore è che il termine spreco equivale a inappropriatezza qualunque sia l’ambiente economico cui ci si riferisce. L’auspicio è che possa fungere da pungolo per quelle persone che desiderino fare scelte di lavoro più razionali ed economicamente più convenienti riducendo le occasioni di contrasto, le perdite di tempo, i contenzioni legali, i colli di bottiglia, l’incompetenza. Sono presentati due possibili approcci al tema dello spreco. Il primo rappresenta il punto di vista dell’industria, è solo apparentemente distante. Il pensiero, l’organizzazione snella richiede uno sforzo di lettura e analisi forse maggiore ma, mutatis mutandum, le aree di spreco, cioè d’inappropriatezza sono perfettamente adattabili al mondo sanitario. Il secondo nasce nel mondo sanitario, origina da un lavoro di un esperto di fama della qualità nei sistemi sanitari, individua sei categorie di spreco ed è stato ripreso nel nostro paese dalla Fondazione GIMBE. La riflessione su ciascuna categoria può permettere al medico di traslare il suo contenuto nella propria quotidianità e trarne ipotesi e stimoli per un eventuale cambiamento della pratica clinico organizzativa, in una visione di contrasto all’inappropriatezza. L’homo medicus ha bisogno continuamente di essere sollecitato ed avere elementi di valutazione per operare scelte che minimizzino, in questo caso, i comportamenti d’inappropriatezza (sprechi) prescrittiva e organizzativa.

PAROLE CHIAVE spreco; appropriatezza; lean production; engagement.

Una legge per non sprecare
Gli sprechi in medicina