Glifozine nel paziente anziano fragile con diabete di tipo 2

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Molti studi hanno fornito prove convincenti dell’efficacia e della sicurezza degli inibitori SGLT2 (Sglt2-i) sia per il controllo glicemico che per la riduzione del rischio di esiti cardiovascolari e renali nei pazienti diabetici di tipo 2. Un uso estensivo di queste molecole nelle persone ad alto rischio – come lo sono gli anziani – sarebbe dunque auspicabile. Tuttavia, in un contesto reale, questa classe di farmaci è sottoutilizzata nei pazienti anziani a causa delle preoccupazioni dei medici sull’efficacia e la sicurezza dell’SGLT2-i nelle persone vulnerabili e fragili. Il nostro articolo mirava a valutare le prove attuali sull’efficacia e la sicurezza a lungo termine dell’SGLT-i nei pazienti anziani fragili con diabete di tipo 2. Alla luce delle evidenze disponibili la fragilità non deve essere considerata un fattore limitante l’impiego degli SGLT2 inibitori che invece potrebbero rappresentare una potente arma per migliorare la qualità della vita (ad es. riduzione delle ospedalizzazioni per SCC) nella gran parte dei pazienti fragili. Va tuttavia raccomandata un’attenta valutazione clinica e globale del paziente per ridurre al minimo il rischio di effetti avversi.

PAROLE CHIAVE anziani; SGLT2-i; fragilità; sicurezza.

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