Editoriale

Il futuro della salute: digitale, inclusiva, globale

L. Monge

JAMD 2025;28(1-2):4-5

Simposio

Presentazione. La curiosità è l’essenza della nostra vita

A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):6-7

Digital Health: un nuovo paradigma per la diabetologia moderna

R. Candido, G. Di Cianni, S. De Cosmo, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):8-10

Telemedicina, Intelligenza Artificiale e Terapie digitali: stato dell’arte e traiettorie di sviluppo

M.V. Olive, C. Sgarbossa, A. Giancaterini, E. Lettieri

JAMD 2025;28(1-2):11-21

Lo studio intende analizzare lo stato dell’arte della Telemedicina, dell’Intelligenza Artificiale e delle Terapie Digitali, evidenziando traiet­torie di sviluppo e criticità nel contesto italiano.

DISEGNO E METODI È stata condotta una rassegna della letteratura scientifica, delle normative e dei documenti di policy più recenti sui tre ambiti considerati.

RISULTATI Lo sviluppo tecnologico negli ambiti analizzati negli ultimi anni è stato rapido, mentre l’integrazione nei percorsi assistenziali, nei modelli organizzativi e nelle competenze professio­nali procede in modo più lento e disomogeneo.

CONCLUSIONI La sfida principale non è più intro­durre nuove tecnologie, ma creare condizioni isti­tuzionali e organizzative che rendano l’innovazione sostenibile e capace di generare valore nei sistemi sanitari.

PAROLE CHIAVE sanità digitale; telemedicina; in­telligenza artificiale; terapie digitali; innovazione.

Digital Health: la rivoluzione digitale in diabetologia

A. Caretto, A. Rossi, D. Fava, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):22-36

La Digital Health promette di trasformare radicalmente l’approccio alla gestione del diabete, delineando un ecosistema integrato che inclu­de dispositivi intelligenti, cartelle cliniche elettroniche, piattaforme di monitoraggio remoto ed applicazioni mobili. Questo articolo analizza i principali strumenti digitali coinvolti nella pratica clinica, con parti­colare attenzione ad efficacia, potenziali vantaggi e criticità da affrontare. L’evoluzione della cartella clinica elettronica, le integrazioni con altre piattaforme e le app per il monitoraggio e la gestione del diabete possono migliorare l’aderenza alle cure, contrastare l’inerzia terapeutica e fornire soluzioni alle crescenti necessi­tà assistenziali con maggior equità nell’allocazione delle limitate risorse assistenziali, anche attraverso interventi proattivi da parte dei team diabetologici. Le app mobili su smartphone inoltre possono incen­tivare il self management dei pazienti tracciandone miglioramenti ed esiti clinici. Tuttavia, persistono ostacoli rilevanti come la frammentazione dei siste­mi, la mancanza di interoperabilità, le disuguaglian­ze di accesso alle soluzioni digitali. In conclusione, le terapie digitali in diabetologia rappresentano una concreta opportunità per migliorare l’efficacia dell’assistenza, ma richiedono un’integrazione siste­matica nei percorsi di cura, un adeguato supporto normativo e un investimento nella formazione degli operatori e nell’empowerment dei pazienti.

PAROLE CHIAVE Digital Health; diabete; cartella clinica elettronica; smart pen; AID; mobile health; interoperabilità; autogestione.

Terapie digitali: l’innovazione che cambierà la cura

A. Giancaterini, A. Caretto

JAMD 2025;28(1-2):37-52

Le Terapie Digitali (DTx) rappresentano un’innovazione nel trattamento delle malattie croniche e dei disturbi mentali. Sono software con valore terapeutico e, rispetto alle app di salute gene­riche, sono prescrivibili dai medici dopo approva­zione degli enti regolatori a seguito di rigorosi studi clinici (RCT). Integrano Intelligenza Artificiale (IA) e strumenti digitali per fornire cure personalizzate e migliorare l’aderenza terapeutica.

Le DTx possono essere: Stand alone (autonome), As­sociate (integrate con altri trattamenti), Combinate (in­sieme a farmaci specifici). Devono rispettare standard normativi, avere un effetto terapeutico misurabile e con­sentire il monitoraggio in tempo reale. Le DTx seguono un percorso strutturato dal momento dell’immissione in commercio fino alla prescrizione e le principali appli­cazioni cliniche riguardano il diabete, la salute mentale, i disturbi neurologici e l’abuso di sostanze.

Le DTx sfruttano tecnologie avanzate come IA, la ga­mification, la realtà virtuale e algoritmi adattivi per personalizzare le cure e interagire con i pazienti. Tut­tavia, l’adozione su larga scala è ancora limitata da questioni tecniche e normative.

Il processo di approvazione segue iter simili a quelli dei farmaci (RCT) per provarne sicurezza, efficacia ed effetti collaterali, ma non esiste ancora a livello internazionale una normativa univoca. Per il loro intervento terapeutico diretto con la persona, l’inte­grazione con modelli di valutazione specifici (HTA) sarà essenziale per il loro riconoscimento ufficiale.

Le DTx rappresentano il futuro della medicina digi­tale, migliorando la gestione delle malattie croniche e l’accessibilità alle cure. Tuttavia, il loro sviluppo richiede un adeguamento normativo, studi clinici approfonditi e una maggiore accettazione da parte di medici e pazienti.

PAROLE CHIAVE terapia digitale (DTx); medicina digitale; intelligenza artificiale; innovazione tera­peutica; sanità del futuro.

Digital twins in diabetologia: dalla tecnologia alla pratica clinica personalizzata

R. Zilich, L. Spairani, F. Pisani, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):53-68

Un Digital Twin (DT) è la replica virtuale di un oggetto, progettata per rappresentarne il comportamento in diverse condizioni. Utilizza la simulazione per riprodurre il funzionamento di un sistema (o di un organismo o di una sua parte) in un ambiente virtuale. Sfruttando l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML) analizza i dati operativi ed elabora previsioni per supportare il processo decisionale. Un DT permette di monitorare e intervenire dinamicamente sui fattori critici di un fenomeno, prevenendo malfunziona­menti o compromissioni prima che si verifichino. Viene costantemente aggiornato con dati in tempo reale, garantendo un’accurata rappresentazione dinamica del sistema. La capacità del DT di preve­nire e ridurre i rischi lo ha reso uno strumento di grande interesse in campo sanitario e diabetologi­co, grazie al suo potenziale nel miglioramento del controllo glicemico e nella prevenzione delle com­plicanze, in ciò che si può definire Health Digital Twin (HDT). In questo articolo vengono analizzati il funzionamento del DT e le tecnologie abilitanti, con esempi di applicazione in ambito diabetolo­gico e in altre aree terapeutiche, degli HDT. Infine, vengono evidenziate le sfide, che comprendono le criticità etiche e le opportunità offerte dal HDT, il cui sviluppo deve essere guidato da team multidi­sciplinari in grado di coglierne tutte le implicazioni e massimizzarne il potenziale.

PAROLE CHIAVE gemelli digitali; medicina di preci­sione; intelligenza artificiale; banche dati integrate.

Diabete e innovazione digitale: nuove prospettive nella relazione medico-paziente

A. Giancaterini, R. Zilich, A. De Micheli

JAMD 2025;28(1-2):69-90

La relazione medico-paziente, elemento centrale nel processo di cura, richiede comunicazione efficace, empatia, attenzione alla dimensione soggettiva del paziente e capacità di costruire fiducia reciproca. Tuttavia, difficoltà organizzative, tempo limitato per le vi­site, frammentazione dell’assistenza, carico burocrati­co e aspetti legati alla personalità di medici e pazienti possono ostacolare questa relazione. Le tecnologie digitali presentano un forte potenziale trasformativo, con impatti che possono sia favorire sia indebolire questa relazione. Telemedicina, cartelle cliniche elet­troniche, app per la salute, intelligenza artificiale e as­sistenti virtuali possono aumentare l’accessibilità alle cure, ridurre i tempi di attesa, personalizzare i percorsi terapeutici, promuovere autonomia e coinvolgimento attivo del paziente, favorire una comunicazione con­tinua e omnicanale e facilitare la condivisione imme­diata delle informazioni. Se utilizzate correttamente, queste tecnologie possono contribuire a migliorare il rapporto medico-paziente. D’altro canto, la riduzio­ne del contatto umano, la spersonalizzazione della comunicazione, aspettative sproporzionate da parte del paziente e l’uso eccessivo di strumenti automatiz­zati rischiano di indebolire l’empatia, trasformando la relazione terapeutica in un semplice scambio di dati. Inoltre, disuguaglianze nell’accesso alla tecnologia e problemi legati alla sicurezza e alla privacy dei dati rappresentano sfide importanti da non sottovalutare. È dunque fondamentale che i nuovi strumenti venga­no impiegati per rafforzare fiducia, empowerment e coinvolgimento del paziente, tutelando al contempo supporto emotivo e personalizzazione della cura. Il monitoraggio continuo e la condivisione dei dati au­mentano consapevolezza e autonomia, ma richiedo­no anche un adeguato accompagnamento educativo e psicologico per prevenire ansia o isolamento. Se ben guidata, l’innovazione tecnologica può ridisegnare una partnership dinamica ed equilibrata, in cui il pa­ziente, supportato da strumenti intelligenti, diventa protagonista del proprio percorso di cura. In questo delicato equilibrio si gioca il futuro della relazione me­dico-paziente nell’era digitale.

PAROLE CHIAVE relazione medico-paziente, inter­venti sanitari digitali, realtà aumentata, simulazione di realtà virtuale non immersiva, intelligenza artificiale e formazione.

Digital Health nella pratica clinica: un esempio di sistema esperto per la gestione dello scompenso cardiaco in telemedicina

A. Vianello, R. Zilich, M Olivelli, M Donati, A.Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):91-101

Sistemi di Supporto alla Decisione Clinica (Clinical Decision Support Systems, CDSS) sono strumenti fondamentali per assistere i medici nel processo de­cisionale, grazie alla loro capacità di analizzare dati clinici e fornire raccomandazioni diagnostiche o te­rapeutiche. In letteratura, questi sistemi sono classi­ficati principalmente in due categorie: quelli basati sulla conoscenza, che utilizzano regole logiche di tipo IF-THEN fondate sull’esperienza clinica degli esperti, e quelli basati sull’apprendimento automa­tico (Machine Learning, ML), che sfruttano modelli statistici per identificare pattern nei dati.

Nonostante il loro potenziale, i CDSS presentano al­cune criticità: spesso si concentrano sulla singola pa­tologia, trascurando la complessità delle comorbilità e la multidimensionalità del paziente; inoltre la man­cata interoperabilità richiede l’inserimento manuale dei dati, con rischio di errori e informazioni incomple­te. In aggiunta, problema non secondario, da parte dei medici sembra esistere una certa diffidenza.

Per rispondere alle esigenze della Digital Health (DH), i CDSS devono evolvere verso una maggiore interope­rabilità mediante l’integrazione con la telemedicina, che permetta una corretta gestione multidisciplinare e quindi una migliore personalizzazione delle cure.

Di particolare interesse è il calcolo automatico e di­namico del rischio di complicanze per ogni pazien­te, basato sull’elaborazione di dati in tempo reale (parametri vitali, record sanitari, questionari clinici). La confluenza di queste informazioni in un Sistema Medico Esperto (Medical Expert System – MES) po­trebbe rappresentare un importante supporto alla decisione clinica. Questo articolo analizza il ruolo dei MES nello sviluppo della DH, presentando un’ap­plicazione in telemedicina per la gestione di pazien­ti complessi con insufficienza cardiaca cronica.

PAROLE CHIAVE sistemi di supporto alla decisione clinica (CDSS); sistema medico esperto (MES); medi­cina digitale (DH); intelligenza artificiale (IA); gemelli digitali.

Digital Health e il diabetologo digitale: un nuovo profilo di competenze ed expertise

N. Musacchio, M.A. Pellegrini, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):102-112

In questo momento storico di evoluzione dei sistemi sanitari lo sviluppo digitale, i sistemi di monitorag­gio e la possibilità di condivisione sul Fascicolo Sani­tario Nazionale 2.0 le informazioni sulla salute offro­no nuove opportunità e prospettive di sviluppo di modelli di presa in carico nelle patologie croniche. Il diabetologo esperto in Digital Health (Diabetolo­go digitale) pertanto dovrà acquisire la capacità di utilizzare strumenti e metodologie per la costruzio­ne, l’implementazione e la governance di percorsi di e-health per l’approccio alla Cronicità. Le carat­teristiche prioritarie del nuovo profilo professiona­le dovranno riflettere le competenze organizzative (costruzione di PDTA digitali), collaborative (networ­king digitale) e comunicative (digital communica­tion) attraverso strumenti digitali.

Gli ambiti di conoscenza ed expertise che permet­tono la costruzione di tale figura di esperto si rico­noscono in:

1. Capacità di organizzare e implementare percorsi strutturati digitali con la Telemedicina (TLM) nel­le sue declinazioni (televisita, telemonitoraggio, teleconsulto, telerefertazione).

2. Conoscenza degli strumenti e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale (IA) in sanità.

3. Conoscenza delle terapie digitali.

4. Abilità in Digital team working, networking e digi­tal problem solving.

5. Abilità in Digital communication.

Essendo lo sviluppo della Digital Health in fase di avvio e consolidamento sia per gli aspetti di svilup­po professionale sia organizzativi e amministrativi, AMD ha istituito un board di approfondimento in ambito di Digital Health che, tra le varie attività, ha identificato e creato un profilo di certificazione del diabetologo esperto e avviato un percorso volto al miglioramento delle conoscenze e delle competen­ze in tale ambito.

PAROLE CHIAVE Salute Digitale; profilo professiona­le; competenze digitali; formazione digitale.

I biomarcatori digitali: dalla valutazione del rischio alla medicina di precisione

D. Agrimi, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):113-127

Negli ultimi anni, la medicina ha assistito a una trasformazione pro­fonda, guidata dalla convergenza tra scienza clinica e innovazione di­gitale. Al centro di questa evoluzione si collocano i biomarcatori digi­tali, strumenti che permettono di osservare, interpretare e anticipare l’andamento delle patologie con una precisione mai raggiunta prima. Non si tratta solo di dati: parliamo di segnali continui, raccolti in modo non invasivo dalla vita reale delle persone, capaci di cogliere sfumature fisiologiche e comportamentali che spesso sfuggono alla clinica tradi­zionale. Questo articolo esplora le potenzialità dei biomarcatori digitali nella gestione del diabete mellito, analizzando casi concreti come l’ipoglicemia notturna, il piede diabetico e la retinopatia. Viene dato spazio sia ai progressi tecnologici – come wearable, algoritmi predittivi e machine learning – sia alle sfide ancora aperte sul piano della validazio­ne scientifica, della regolamentazione e dell’etica. Il risultato è un quadro articolato e realistico, che propone i biomarcatori digitali non come soluzioni miracolose, ma come strumenti potenti da integrare con consapevolezza in un nuovo paradigma di me­dicina di precisione.

PAROLE CHIAVE biomarcatori digitali; fenotipiz­zazione digitale; fenotipo esteso; impronte digitali; fenotipo di malattia

Foresight e anticipazione degli scenari futuri: un approccio per la sanità e la diabetologia

D. Agrimi, B. Guida, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):128-134

Il futuro della sanità è sempre più incerto e in continua evoluzione. La diabetologia, come molte altre discipline mediche, è influenzata da progressi tecnologici, cambiamenti economici e nuove esigenze sociali. In questo scenario, il foresight diventa un ele­mento essenziale per anticipare le trasformazioni e costruire strategie resilienti. Non si tratta di preve­dere con certezza ciò che accadrà, ma di esplorare possibili futuri e prepararsi a gestire le opportunità e le sfide che emergeranno.

L’analisi della volatilità, dell’ambiguità e della turbolenza nel settore sanitario evidenzia la ne­cessità di un approccio sistemico e pro-attivo. Distinguere tra rischio e incertezza consente ai professionisti della salute di adattarsi a scenari complessi e di sviluppare modelli di intervento più efficaci. Il pensiero sistemico aiuta a compren­dere l’interconnessione tra innovazioni digitali, politiche sanitarie e comportamenti dei pazienti, favorendo una visione integrata e sostenibile del­la sanità del futuro.

Attraverso strumenti come l’analisi dei trend, lo sce­nario planning e il backcasting, il foresight offre me­todi pratici per orientare il cambiamento e promuo­vere soluzioni innovative. Questo articolo esplora l’applicazione del foresight alla diabetologia e alla salute digitale, delineando strategie per trasformare l’incertezza in opportunità. Il futuro della sanità non si subisce, si costruisce: con le giuste metodologie possiamo guidarlo verso scenari più equi, sostenibili e innovativi.

PAROLE CHIAVE foresight; sanità; diabetologia; in­novazione; scenario planning.

Formazione continua e Digital Health per i medici diabetologi: come stare al passo?

M. Monesi, E. Manicardi, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):135-142

Le competenze digitali sono un tema chiave dell’innovazione del Servi­zio Sanitario Nazionale, per tutti gli attori coinvolti: pazienti, clinici, tecnici, informatici, manager. Per competenze digitali si intende l’abilità e l’esperienza pratica nel saper uti­lizzare le tecnologie dell’informazione per lavorare e per comunicare con gli altri.

A livello istituzionale italiano vi è un forte indirizzo strategico verso il potenziamento delle competenze digitali dei professionisti sanitari e la loro forma­zione continua in ambito “Digital Health”. Il Piano Nazionale Cronicità già nel 2016 riconosceva la te­lemedicina come obiettivo generale e specifico per diverse patologie, tra cui il diabete; nell’aggiorna­mento del 2024 un intero capitolo è dedicato alla sanità digitale. Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato risorse significative per la trasformazione digitale in sanità e la formazio­ne del personale.

Come in qualsiasi altro percorso che riguarda la salute e le cure, al centro dell’innovazione ci sono gli strumenti di formazione: quelli che riconoscono titoli o punteggi per il personale in servizio sono l’e­ducazione continua in medicina (ECM) e la forma­zione universitaria. L’ECM serve soprattutto all’ag­giornamento di conoscenze e competenze, si basa prevalentemente su convegni e i cui punteggi rico­nosciuti concorrono all’obbligo formativo, dovuto per ogni professionista. La formazione universitaria concorre invece ad acquisire nuove competenze, a volte abilitanti all’esercizio di attività professionali, attraverso i corsi di laurea, di perfezionamento, i Ma­ster universitari di primo e secondo livello. Altre stra­tegie formative però si stanno affacciando e stanno offrendo valide alternative.

PAROLE CHIAVE formazione; lifelong learning; ag­giornamento professionale; corsi digitali.

Etica e governance della Digital Health: un dialogo necessario

M. Monesi, D. Fava, A. De Micheli, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):143-150

La digitalizzazione della sanità e l’implementazione di strumenti di intelligenza artificiale generativa pongono sfide etiche e di governance senza precedenti. Questo articolo analizza criticamente i rischi legati all’affidabilità, accuratezza, bias algoritmici, automazione decisiona­le e tutela della privacy, con particolare riferimento agli strumenti di IA e ad altri sistemi digitali (telemedicina, app, dispositivi indossabili). Si sottolinea l’importanza di una governance partecipativa e traspa­rente che coinvolga attivamente medici, pazienti e società civile, defi­nendo chiaramente ruoli e responsabilità di ciascun attore. L’articolo enfatizza la necessità di politiche sostenibili ed eque, orientate alla massima inclusione sociale e all’efficienza nell’uso delle risorse, pro­ponendo raccomandazioni concrete per una governance etica della Digital Health.

PAROLE CHIAVE Digital Health; intelligenza artificiale; etica; accountability; governance partecipativa.

Digital Health: il glossario

E. Manicardi, A. Giancaterini

JAMD 2025;28(1-2):151-156

Il concetto di Salute Digitale (Digital Health) comprende l’insieme delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione (ICT) a vantaggio della salute umana e dei sistemi organizzativi. Essa nasce nella convergenza delle tecnologie digitali con i campi della salute, dell’assistenza sani­taria, dello stile di vita e della società, con il fine di migliorare l’efficien­za dell’erogazione delle cure sanitarie e renderle più personalizzate e precise. La Digital Health è una realtà che sta introducendo, pertanto, nuove soluzioni che impongono un aggiornamento continuo e rapido, tanto delle competenze quanto del linguaggio che si sta arricchendo e specializzando trasversalmente. Purtroppo, la velocità dell’evoluzione ha portato spesso confusione nell’uso dei diversi termini e risulta per­tanto chiaro quanto sia strategico condividere un lessico comune per identificare strumenti e metodologie per le applicazioni del digitale in medicina, che supporti i diabetologi e il team di cura, i pazienti e altri professionisti che lavorano in ambito sanitario (es. fisici, ingegneri, …) per ottimizzare percorsi di cura ed esiti.

PAROLE CHIAVE Digital Health, competenze digita­li, intelligenza artificiale.

Annali Monografie

Monografie Annali AMD

L’archivio delle monografie degli Annali AMD.

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