Percezione della figura del podologo in Italia, da parte del medico endocrinologo e di area metabolica

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OBIETTIVO L’obiettivo di questo studio è la valutazione della percezione e della reale conoscenza che il medico che opera in ambito diabetologico ha della figura del podologo.

MATERIALI E METODI È stato distribuito un questionario con 22 domande in occasione del Congresso nazionale SID (Rimini, 4-7 maggio 2016) e del Congresso nazionale AMD (Palermo, 17-19 novembre 2016). I questionari compilati sono stati raccolti al termine dei due congressi. Le domande erano divise in due sezioni. La prima (domande 1-8) per la classificazione del campione di medici e la seconda (domande 9-22) per sondare i rapporti tra diabetologo e podologo. Le risposte quando non codificate sono state preventivamente classificate in “tendenzialmente corrette”, “dubbie” e “tendenzialmente scorrette” con la professionalità del podologo per facilitare l’analisi dei dati in modo più obiettivo (una classificazione a posteriori avrebbe potuto non essere obiettiva). Sono stati analizzati solo i questionari compilati da medici. Il campione è composto da 81 medici di età media di 51.6±9,6 anni, prevalentemente femminile (65%) ed una esperienza lavorativa di 20,7±10,8 anni, appartenenti all’area endocrino metabolica (60%) o di medicina generale (40%) e con una distribuzione omogenea sul territorio italiano (31% nord, 41% centro e 28% sud), impegnati in strutture ospedaliere per il 74.1%.

RISULTATI Dai questionari compilati da medici risulta che i pazienti non sono inviati al podologo ospedaliero o perché figura non presente (nel 66% dei casi) o perché, addirittura, se ne ignora la presenza (42%). Stesse motivazioni per i pazienti che non sono inviati a podologi operanti sul territorio: non presenti (40%) o non individuati (40%). La collaborazione con i podologi è nella gran parte dei casi riservata a lesioni semplici (61%); dato questo che potrebbe essere collegato alla ridotta conoscenza che i medici hanno delle competenze proprie di questa categoria professionale. Emerge, inoltre, che la funzione del podologo è sottovalutata nel 75% degli intervistati mentre il 62% ne vorrebbe un impiego maggiore nella prevenzione e il 17% nella partecipazione attiva al team diabetologico.

CONCLUSIONI La figura del podologo, allo stato attuale delle conoscenze, è risultata essere molto poco conosciuta dalla classe medica e coinvolta solo per piccole patologie. Sarebbe auspicabile un aggiornamento del profilo professionale cosi da essere equiparabile a quello di altri paesi europei.

PAROLE CHIAVE podologo; diabetologo; piede diabetico; team piede diabetico.

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