La Survey on line ‘Diabete e Fumo’: risultati e commenti

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Il fumo di sigaretta nel soggetto diabetico amplifica il rischio di complicanze micro e macrovascolari della malattia ed è implicato nel deterioramento sia della funzione beta-cellulare che della sensibilità insulinica.

Nel moderno approccio alla gestione del rischio cardiovascolare globale del paziente diabetico il fumo meriterebbe un’attenzione pari a quella riservata agli altri fattori (glicemia, pressione arteriosa e colesterolo). La prevalenza di soggetti fumatori secondo gli Annali AMD 2020 è 16,9% tra gli affetti da diabete tipo 2 e 25,9% tra gli affetti da diabete tipo 1. Tali percentuali piuttosto elevate ed in linea con i dati della popolazione generale, suggeriscono la necessità di un impegno maggiore e più efficace del Team diabetologico nella disincentivazione del tabagismo tra i propri assistiti. La Survey ‘Diabete e fumo’ è stata progettata dal Gruppo di Lavoro AMD-SID Lazio ‘Diabete e dipendenze’ allo scopo di analizzare la percezione che i diabetologi hanno del fumo, esplorare le loro conoscenze specifiche sul trattamento del tabagismo, evidenziare gli interventi da loro adottati per disincentivare il tabagismo ed individuare le criticità incontrate al riguardo nella pratica clinica. La Survey ha dimostrato innanzitutto la necessità di sensibilizzare i diabetologi al tema del tabagismo: non tutti ritengono che il fumo crei dipendenza e non tutti lo indagano adeguatamente in anamnesi registrando anche il dato in cartella. La Survey ha inoltre individuato specifici bisogni formativi sulla gestione della dipendenza dal fumo di sigaretta: i diabetologi conoscono poco i farmaci per il trattamento del tabagismo, hanno falsi convincimenti a proposito dei nuovi dispositivi per fumare (sigarette elettroniche e tabacco riscaldato) e sono poco/per niente in contatto con i Centri Anti-fumo. La strategia di intervento preferita dai diabetologi è informare i pazienti sui danni fumo-correlati, approccio di dimostrata scarsa efficacia (non bastano le conoscenze a cambiare i comportamenti). La figura professionale dello psicologo è poco presente all’interno del Team, ma comunque i Servizi di diabetologia che ne dispongono non la coinvolgono nell’ambito della gestione del tabagismo. La Survey ha infine evidenziato che il principale ostacolo percepito dai diabetologi nella ‘lotta al fumo’ è la mancanza di un percorso strutturato da proporre ai pazienti. Il Gruppo di Lavoro ‘Diabete e Dipendenze’ si pone come proprio obiettivo quello di colmare il gap attualmente esistente tra assistenza diabetologica globale (intesa come controllo e miglioramento di ogni fattore di rischio micro e macrovascolare) e trattamento del tabagismo.

PAROLE CHIAVE dipendenza; disassuefazione; minimal advise; centri anti-fumo; percorso strutturato.

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