Il consumo di alcuni additivi alimentari (in particolare gli emulsionanti) è stato da tempo associato ad un aumentato rischio di sviluppare malattie croniche (obesità, problematiche cardio-vascolari e cancro). L’analisi del recente Studio di Coorte Nutri-Net-Santé, svoltosi in Francia fra il 2009 ed il 2023, suggerisce inoltre che possa esserci un collegamento anche con la comparsa del diabete. Sono stati raccolti, con un’indagine prospettica, i diari alimentari di 104.139 partecipanti volontari (79% donne), che contenevano indicazioni su quantità di consumo e marca dei prodotti di un’ampia gamma di alimenti “ultra-processati” (cioccolato, gelati, biscotti, pasticcini, prodotti ortofrutticoli e cereali trasformati, prodotti lattiero-caseari, maionese, oli commestibili e sciroppi). L’analisi statistica complessiva dei dati raccolti, su 61 sostanze valutate, ha suggerito che un’assunzione più elevata di 7 gruppi di emulsionanti (E407, E340, E472e, E331, E412, E414, E415) possa essere associata ad un aumentato rischio di sviluppare diabete di tipo 2 (1.056 casi diagnosticati, pari all’1,01% del campione: percentuale non molto elevata, considerando la prevalenza del diabete tipo 2 e la durata dello studio). Le maggiori fonti di consumo di questi emulsionanti sono comprese in: frutta e verdure ultra-processate (nel 18.5% dei casi – alimenti in scatola/sciroppati); torte e biscotti (nel 14%); prodotti lattiero-caseari (nel 10%), prodotti spesso considerati parte di un’alimentazione sana.
Questi dati, se confermati da ulteriori studi, potrebbero avere importanti implicazioni per la salute pubblica. È comunque utile limitare il più possibile il consumo di alimenti ultra-processati, imparando a trarre importanti informazioni nutrizionali dalla lettura delle etichette degli alimenti.
PAROLE CHIAVE alimenti ultraprocessati; additivi alimentari; emulsionanti; Coorte Nutri-Net Santé; diabete tipo 2.