Il trattamento del Diabete Mellito prevede una modifica persistente dello stile di vita, un adeguato programma di autocontrollo e, nella maggioranza dei casi, l’assunzione continua di una terapia farmacologica. Purtroppo, nella pratica clinica, la mancata aderenza alla terapia farmacologica è un problema che riguarda dal 38% al 93 % dei pazienti. Per migliorare l’aderenza terapeutica si può far ricorso a percorsi di educazione terapeutica strutturata. Puo’ essere utile associare anche tecniche che utilizzano il telemonitoraggio. Lo scopo del lavoro è stato quello di indagare se l’attività di counseling telefonico in una popolazione di persone con diabete possa contribuire a migliorarne il compenso metabolico. In undici Centri di Diabetologia operanti sul territorio della regione Campania sono stati reclutati 480 pazienti con diabete mellito; i pazienti aderenti al progetto erano selezionati in maniera random tra coloro che afferivano al controllo ambulatoriale e suddivisi casualmente in due gruppi. I pazienti del gruppo A (240 pazienti) venivano chiamati per via telefonica ogni 20 giorni per almeno tre volte tra un controllo clinico e il successivo; un secondo gruppo di pazienti (240 pazienti), è stato selezionato come controllo (gruppo B). La telefonata al paziente si svolgeva attraverso un’intervista strutturata e veniva indagata l’adesione alla terapia ed all’automonitoraggio. L’utilità di tale modalità interattiva tra team diabetologico e persona con diabete (PwD) è stata verificata in termini di miglioramento del compenso metabolico (glicemia a digiuno, l’HbA1c) e di alcuni fattori di rischio cardiovascolari (BMI, pressione arteriosa, colesterolemia e trigliceridemia).
Alla fine dello studio, il compenso glicometabolico, misurato con il dosaggio dell’HbA1c, era migliorato in maniera statisticamente significativa nel gruppo A rispetto al gruppo di controllo (miglioramento HbA1c 1.44% vs 0.64%, rispettivamente; p=0.003). L’analisi di regressione multivariata ha dimostrato come la variazione della HbA1c era associata significativamente all’intervento di counseling, indipendentemente da altri fattori confondenti quali l’età, la terapia con insulina di partenza, il BMI e la durata del diabete. Anche altri parametri quali pressione arteriosa sistolica e diastolica, colesterolemia e trigliceridemia sono migliorati, anche se non in maniera significativa.
CONCLUSIONI I dati di questo studio indicano come l’attività di counseling telefonico in una popolazione di persone con diabete può contribuire a migliorare il compenso metabolico, verosimilmente migliorando l’aderenza alla terapia farmacologica.
PAROLE CHIAVE Aderenza alla terapia, Diabete mellito, Telemonitoraggio.