Oltre l’emergenza COVID-19. L’evoluzione del nostro Servizio Sanitario Nazionale

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L’emergenza creata dalla diffusione del COVID-19 ha generato una diffusa consapevolezza sulla centralità del tema salute in tutte le politiche. È essenziale che il monitoraggio su basi scientifiche del settore Sanità rimanga persistente con un confronto che deve vedere protagonisti i Sanitari attraverso la partecipazione delle associazioni medico-scientifiche che sono le portatrici reali dell’esperienza vissuta giorno dopo giorno. Il confronto è reso ancor più necessario dalla previsione dell’arrivo di un cospicuo ammontare di risorse finanziarie: la Sanità italiana, e tutto il Paese, non si possono certamente permettere di perdere l’occasione per un radicale ammodernamento delle proprie infrastrutture, ragionamento sul quale si basa l’attuale discussione in Parlamento. Il Recovery Fund sarà una grande opportunità se sapremo riformare la macchina del nostro Paese, quindi se sapremo ristrutturare il nostro SSN. Come dire che la mission del nostro SSN non si tocca ma la vision deve adeguarsi alle mutate e future esigenze sociali, almeno guardando i prossimi 10 anni La sanità non deve essere un settore generatore di spese ma un investimento per la crescita. Un’efficace programmazione richiede di essere preceduta da una vision strategica, senza la quale non è possibile definire gli obiettivi da perseguire e quindi i target con i quali misurare la propria efficacia. Colmare le disuguaglianze di salute che ancora persistono nel Paese: deve essere questa la priorità nell’impiego delle risorse e rendere effettivo l’universalismo del SSN per tutti gli italiani, allo stesso modo sull’intero territorio nazionale. Fondamentale è il ruolo del “territorio”. È necessaria una profonda riflessione sul rapporto fra Ospedale e Territorio: non ha più senso pensare alle due categorie in termini alternativi. Il principale ostacolo al potenziamento del “territorio” è la mancanza di una condivisione sui modelli organizzativi. L’evolvere e l’affinarsi delle conoscenze tecnologiche con la sempre maggiore diffusione delle “reti” telematiche e di hardware informatico, insieme ai cambiamenti demografici e di morbidità, impongono un ripensamento delle modalità di erogazione delle cure. Tanto più in quelle condizioni – ad esempio nelle patologie croniche quali il diabete mellito – nelle quali l’ausilio tecnologico può essere la soluzione per consentire l’adeguatezza e l’appropriatezza delle cure in condizioni di massima sicurezza. È arrivato anche il momento, rivedendo il nomenclatore dei tariffari (Revisione LEA) di definire percorsi specifici di cura che siano i nuovi riferimenti per la definizione delle tariffe, e che consentano quindi di abbandonare la rigida logica di prescrizione e rimborso delle singole prestazioni (Livelli Essenziali di Percorso, LEP). Questo modello risponderebbe in modo più puntuale alle esigenze di una “medicina centrata sulla persona”, riconosciute sia dal Piano Nazionale del diabete che dal Piano della Cronicità come modelli assistenziali più efficaci per la presa in carico della Cronicità, in grado di salvaguardare e proteggere il paziente nel lungo termine, prevenendo le acuzie e assicurando una vera responsabilizzazione dei Sanitari interessati. L’affermazione di un nuovo modello organico di presa in carico della Persona con Diabete determina il riconoscimento di una tariffa onnicomprensiva a questo costo percorso/processo, che ovviamente include diverse prestazioni a fronte di diverse condizioni specifiche – per esempio il piede diabetico, il diabete in gravidanza, l’impianto di microinfusori – grazie anche all’avvio della telemedicina e teleassistenza. Dobbiamo senza dubbio investire non per manutendere l’esistente, né per ritornare a come eravamo prima della pandemia COVID-19, bensì per creare le condizioni di una transizione verso un modello di servizio sanitario per il futuro. Per fare ciò è necessario avere una vision strutturata, che può essere costruita solo con un apporto corale di idee: una programmazione efficace ed efficiente è quella che parte da una vision del sistema e da una stabilizzazione nel lungo periodo del finanziamento dello Stato.

PAROLE CHIAVE COVID-19; servizio sanitario nazionale; flessibilità; resilienza; recovery fund.

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