L’ipotesi è che l’uso di fibrina ricca di leucociti e piastrine (L-PRF) nell’osteomielite da ulcera su piede diabetico, consenta il recupero da questa grave patologia. In questo studio, l’obiettivo era di standardizzare l’utilizzo di L-PRF in pazienti con osteomielite, per utilizzare questo concentrato piastrinico di seconda generazione, come facilitatore della guarigione.
Gli autori hanno prodotto e utilizzato membrane L-PRF da sangue periferico in 3 pazienti (tutti i diabetici) con osteomielite con lesioni cutanee da almeno 6 mesi. Le membrane, insieme al liquido surnatante derivato dalla compressione, sono state inserite nella lesione cutanea fino all’osso dopo uno sbrigliamento chirurgico. È stata analizzata l’evoluzione delle lesioni nel tempo.
Tutti e tre i pazienti hanno avuto positività al test Probe-to-Bone, la RMN ha rilevato ispessimento cortico-periosteale e/o focolai di osteolisi della cortico-spongiosa in adiacenza dell’ulcera. Batteri Gram-positivi sono stati trovati nei nostri pazienti nel 52% dei casi. Cocci Gram +, come S. Aureus (15,6%), S. β-emolitico (12,1%), S. Viridans (7,1%) e Bacilli Gram- come Pseudomonas (10,6%), Proteus (7,8%), Enterobacter (5,7%) sono presenti. Candida è presente nel 2,8%. L’emocromo non mostrava alterazioni importanti.
Ad oggi, le lesioni cutanee sono guarite in tutti e tre i pazienti trattati (un paziente da più di due anni) senza segni di infezione, né di recidive.
L’uso di L-PRF nell’osteomielite da piede diabetico migliorerà la nostra comprensione sulla guarigione delle ferite, in particolare nella terapia rigenerativa delle lesioni cutanee croniche. I risultati ottenuti sui nostri pazienti suggeriscono che le membrane L-PRF possano essere un’opzione terapeutica in questa patologia di difficile trattamento.