Le opzioni terapeutiche per la cura del diabete di tipo 2 sono ormai numerose, ma la maggior parte delle prescrizioni si concentra ancora sulle classi di farmaci più consolidate (metformina, secretagoghi ed insulina). Le nuove classi di farmaci, con particolare focus sugli inibitori del DPP-IV, possono presentare un profilo di efficacia e sicurezza migliore rispetto ai farmaci più tradizionali, in quanto consentono il raggiungimento degli obiettivi terapeutici prefissati con un minore rischio di ipoglicemie e senza aumento di peso. Tuttavia, i nuovi farmaci (prescrivibili con piano terapeutico AIFA) sono sottoutilizzati ed esistono forti disomogeneità territoriali. Inoltre, è ben noto il problema dell’inerzia terapeutica, ovvero un’eccessiva attesa all’intensificazione del trattamento in presenza di controllo metabolico inadeguato.
Il progetto SELFIE (SELF assessment per l’approprIatEzza terapeutica nel paziente diabetico) è nato per raccogliere le percezioni e le opinioni di 60 diabetologi in 12 meeting territoriali. L’obiettivo era favorire il confronto tra esperti attraverso una procedura di discussione strutturata per identificare le principali “barriere all’intensificazione” (prima fase) e le “possibili soluzioni” (seconda fase). La discussione teneva conto delle barriere specifiche di 8 diversi profili (fenotipi) dei pazienti con inadeguato controllo metabolico, caratterizzati in base ad età, funzionalità renale e trattamento con mono o politerapia.
Il presente articolo riassume i risultati del report della seconda fase. Ottimizzare/semplificare la terapia farmacologica, stabilire un’alleanza terapeutica con il paziente, coinvolgere un caregiver, agire sulla motivazione / comunicazione con il paziente, migliorare gli aspetti organizzativi, ampliare / rivedere / abolire il piano terapeutico e stimolare l’attitudine del medico al cambiamento sono i punti chiave emersi come cruciali per il superamento dell’inerzia clinica. Con la discussione strutturata sono state anche codificate proposte su come implementare queste soluzioni ed è stato dibattuto quale sia la loro applicabilità in base al fenotipo considerato.
Implementare queste soluzioni, monitorare la loro adozione e misurare i risultati ottenuti sul breve e sul medio-lungo periodo, puntando simultaneamente sulla formazione dei pazienti e degli operatori sanitari, è una sfida per l’intera comunità diabetologica, per migliorare le prestazioni erogate e gli esiti dell’assistenza.
PAROLE CHIAVE diabete mellito tipo 2; target glicemici; inerzia terapeutica; inibitori DPP-4; formazione sanitaria.